L’angiologo: quando ricorrerci?

Spesso chi vorrebbe rivolgersi ad un angiologo si trova di fronte ad un dilemma, frutto della scarsa conoscenza riguardo alle specifiche competenze di questa particolare branca della medicina. Prima di entrare nei dettagli, occorre chiarire questo dubbio: l’angiologo si occupa dello studio delle malattie circolatorie, ma va anche oltre, in quanto analizza tutte le malattie sistemiche dell’organismo.

I compiti dell’angiologo

Il compito dell’angiologo, dunque, consiste soprattutto nel riconoscere le patologie cardiovascolari nel modo più adeguato possibile e nel consigliare il trattamento migliore, che sia farmacologico o chirurgico. Si tratta di una fase fondamentale perché non tutti i medici, pur avendo grandi competenze, sono in grado di prescrivere o consigliare diagnosi con la precisione dell’angiologo. Detto questo, l’angiologo può prescrivere un trattamento farmacologico ma solo consigliare un’eventuale operazione chirurgica.

Quando rivolgersi all’angiologo

I pazienti che dovrebbero innanzitutto rivolgersi ad un angiologo sono i soggetti che soffrono di diabete e che necessitano di controlli periodici a livello vascolare non invasivo, nelle zone delle gambe, dei vasi del collo e dell’aorta addominale. Una consulenza angiologica, inoltre, è sempre consigliata alle persone che abbiano superato i 50 anni, che soffrano di ipertensione arteriosa e che siano a rischio di eventi cardiaci. Inoltre, è sempre consigliato prenotare una visita angiologica alla comparsa delle prime varici o ulcere, così da scongiurare un intervento chirurgico affrontando il problema alla base.

L’importanza della prevenzione

L’angiologo non si limita ad effettuare esami strumentali, a diagnosticare patologie cardiovascolari e a proporre le terapie farmacologiche più efficaci. Una parte molto importante dell’angiologia, infatti, riguarda la prevenzione: spesso ci si rivolge ad un angiologo troppo tardi, quando oramai l’unico rimedio rimane un invasivo intervento di demolizione delle vene otturate. C’è una possibilità per evitare questa soluzione chirurgica, ma tutto dipende dalla tempestività e dalla consapevolezza del paziente: rivolgersi ad un angiologo in tempo, anche quando la situazione non appare preoccupante, può evitare numerose complicazioni.

Sintomi e predisposizione all’insufficienza venosa

Esistono diversi elementi che dovrebbero convincere chiunque ne avverta la presenza a rivolgersi ad un angiologo, per verificare eventuali problemi che potrebbero successivamente degenerare. La malattia delle vene dipende da alcune valvole che non funzionano più e che inficiano l’elasticità delle pareti venose: questo porta il sangue a ristagnare, provocando dolore ed un aspetto delle zone colpite brutto a vedersi. Anche se inizialmente si può avvertire solo un senso di frustrante pesantezza alle gambe, accompagnato da problemi cutanei e sporadici dolori soprattutto nei periodi caldi dell’anno, sarà il caso di farsi controllare quanto prima. Questo per evitare che le vene si infiammino, causando coaguli di sangue, tromboflebiti e, nei casi peggiori, ulcere varicose. Il Poliambulatorio Santa Lucia a Galatone (Le), mette a disposizione esperti e accreditati specialisti in angiologia che potranno valutare lo stato di salute, attraverso esami svolti con ecoDoppler venoso ed ecografie delle vene volte a valutarne l’elasticità e la funzionalità. Un esame non invasivo, svolto dai professionisti di una delle realtà poliambulatoriali migliori del Salento, che potrà indicare una diagnosi ed un successivo trattamento farmacologico ideale per evitare la chirurgia.

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