Ictus: primi sintomi e cosa fare in caso in caso di attacco

In Italia, come nel mondo, i giorni appena trascorsi sono stati dedicati alla salute del cervello e alla neurologia.
Dal 12 al 18 marzo infatti, il mondo scientifico organizza dibattiti, convegni, mostre, attività all’insegna della ricerca medica nel campo neurologico .
Ma mentre il mondo scientifico si confronta per far luce sulle più importanti scoperte che coinvolgono quest’organo, l’occasione può essere preziosa per l’intera popolazione per conoscere quella che è una delle cause più frequenti di disabilità in persone adulte e una delle più frequenti cause di morte: stiamo parlando dell’ictus.
L’ictus è un danno cerebrale dovuto all’interruzione dell’afflusso di sangue a causa di un trombo o un embolo in un’area più o meno estesa del cervello.
Le cellule cerebrali colpite, private dell’ossigeno e dei nutrimenti trasportati dal sangue, iniziano a morire nel giro di pochi minuti e le funzioni controllate da quella zona del cervello vengono meno, con la comparsa dei sintomi.
Quando il flusso sanguigno viene interrotto a causa di un coagulo di sangue o di un embolo, si parla di ictus ischemico, che è l’evento più frequente.
Se, invece, si verifica la rottura di un’arteria si tratta di ictus emorragico, meno frequente, ma molto grave al punto da provocare la morte di chi ne è colpito almeno nella metà dei casi.
L’ictus ischemico transitorio, detto TIA, è invece una forma più leggera, con sintomi del tutto simili. Il TIA può considerarsi un avvisaglia dei problemi sopra descritti, segnalando un deficit vascolare cerebrale. Richiede pertanto controlli mirati e un monitoraggio medico attento.I primi sintomi dell’ictus
I sintomi dell’ictus possono durare poche ore, come nel caso del TIA, ma anche giorni. Per ridimensionare il rischio di invalidità e il pericolo di morte, è fondamentale riconoscerli e intervenire nel più breve tempo possibile con una terapia farmacologia adeguata d’urgenza.
Ecco quali sono i primi sintomi dell’ictus, che possono manifestarsi insieme o singolarmente, con un’insorgenza graduale o improvvisa e che è importante saper riconoscere nel più breve tempo possibile.
Se avete il sospetto che una persona vicina sia sotto attacco dell’ictus è importantissimo verificare i seguenti segnali:
1 BOCCA STORTA Chiedete di sorridere: la bocca tira da un lato, è asimmetrica
2 BRACCIO DEBOLE Chiedete di alzare entrambe le braccia: una delle due non resta su
3 DIFFICOLTA’ NEL LINGUAGGIO Chiedete di ripetere una semplice frase: l’interessato non riesce a farsi capire
4 PROBLEMI ALLA VISTA Controllate le capacità visive: risultano annebbiate
Altri sintomi che possono significare l’attacco di un ictus e che devono allarmare immediatamente sono:
Problemi di equilibrio e deambulazione
Cadute improvvise e immotivate
Debolezza e intorpidimento degli arti superiori, inferiori o al viso su un solo lato del corpo
Confusione o stordimento
Problemi nella respirazione
Capogiri e vertigini
Perdita di coscienza
Nausea e vomito
Improvviso e forte mal di testaI sintomi variano molto in base alla zona del cervello colpita ed è importante chiamare immediatamente il 118, in quanto le cure del personale medico sono propedeutiche a quelle che proseguiranno in ospedale. 

Cosa fare in caso di attacco

Un ictus non si può gestire con i rimedi fai da te: è necessario chiamare i soccorsi e, in questo caso particolare, la tempestività riesce davvero a fare la differenza
Non perdere tempo e non aspettare che i sintomi passino da soli, esistono terapie efficaci che devono essere somministrate il prima possibile e in molti casi si rivelano salvavita, riducendo anche i danni subiti.
Per gli ictus ischemici, in particolare, la riuscita delle cure apportate entro i primi 90 minuti è doppia rispetto ai 90 minuti successivi.

Anche per questo motivo, è fondamentale annotare l’ora di esordio dei sintomi e comunicarla prontamente ai soccorritori. L’informazione è fondamentale  per determinare la terapia necessaria.

Nell’attesa dei soccorsi è importante che il paziente non beva o ingerisca alcunché: bisogna solo chiamare l’ambulanza o, in alternativa, portarlo con un mezzo privato al più vicino Pronto Soccorso. Qui il paziente sarà introdotto nella Stroke Unit, dove riceverà le cure del caso per arginare i danni al cervello e salvargli la vita.

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